Azienda - Chi siamo
I Nostri Servizi
Le attività svolte sono:
• Bonifiche siti inquinati da rifiuti;
• Interventi urgenti con automezzi attrezzati (autocarro con gru, esccavatore;
• Servizio di analisi chimiche e di caratterizzazione;
• Messa in sicurezza del sito;
• Trattamento o smaltimento dei rifiuti ad impianti regolarmente autorizzati.
In Italia è obbligatorio valutare il rischio dell’amianto e tenere sotto controllo lo stato di degrado negli anni. Se l’amianto presenta fratture o segni di sbriciolamento è importante (oltre che obbligatorio per legge) intervenire tempestivamente per abbattere tutti i rischi per l’ambiente e, soprattutto, per la salute dell’uomo.
Le fibre di amianto disperse nell’aria, infatti, sono molto leggere. Questa caratteristica ne favorisce la loro presenza nell’aria anche per lungo tempo e, quando queste fibre superano la lunghezza di 5μm (la maggior parte delle fibre supera questa lunghezza), il rischio per la salute dell’uomo è estremamente elevato.
È importante affidarsi ad un’azienda come Daniele Ambiente s.r.l. specializzata nella bonifica amianto per poter eliminare in totale sicurezza ogni fibra di questo materiale considerato estremamente pericoloso soprattutto per i bambini e i giovani. Come vedremo di seguito, infatti, i danni provocati dalle fibre dell’amianto si manifestano dopo diversi anni dal deposito delle fibre nei polmoni.
L’amianto, purtroppo, non è bandito in tutto il mondo. Soprattutto i Paesi in via di sviluppo come Russia, Cina, Brasile e Canada fanno ancora largo uso di questo materiale e, inoltre, anche gli Stati Uniti hanno ripreso ad utilizzare una particolare tipologia di amianto: il crisolito.
COS'E' L'AMIANTO
L’amianto, anche detto asbesto, è un materiale fibroso composto da un insieme di minerali appartenenti ai silicati, agli anfiboli e al gruppo dei filosilicati.
Questi materiali sono cancerogini ma, in passato, venivano largamente utilizzati nel campo dell’edilizia e dell’abbigliamento tecnico soprattutto grazie all’ottima resistenza al calore e alla struttura fibrosa.
Nel 1983, l’Islanda è stato il primo Paese a bandire l’utilizzo dell’amianto e, prima del 1994 erano davvero tantissimi i Paesi che continuavano ad utilizzare questo materiale.
È possibile trovare l’amianto in due diverse forme:
L’amianto compatto
L’amianto friabile
Il primo veniva utilizzato abbinato al cemento e formava così il cemento-amianto utilizzato principalmente per le coperture e le canne fumarie.
Il secondo, invece, è il più pericoloso, e veniva utilizzato per insonorizzare gli ambienti e come isolante nelle pareti. La forma friabile lo rende maggiormente esposto ai danneggiamenti e quindi è possibile che questo si disperda nell’ambiente facilmente e causi problemi di salute non indifferenti.
LA PERICOLOSITA' DELL'AMIANTO
L’amianto è stato a lungo usato in passato non solo per le sue importanti proprietà di resistenza al calore e di resistenza nel tempo, ma anche per il basso costo. Sembrava il materiale perfetto, soprattutto in campo edile, e per questo ha ottenuto moltissimo successo.
Nel tempo però, la pericolosità dell’amianto è emersa e, da circa 25 anni, vengono effettuati interventi di bonifica amianto per tentare di contenere il più possibile le conseguenze negative sulla salute dell’uomo ma, a distanza di così tanti anni, sono ancora molto frequenti.
Le tempistiche per lo sviluppo della malattia sono davvero lunghissime e questa è stata la causa principale che ha ritardato di così tanti anni la scoperta della pericolosità dell’amianto per la salute dell’uomo.
L’amianto friabile è il più pericoloso per la salute. Questo perché le fibre di amianto sono legate tra loro in modo debole e, di conseguenza, è molto facile che queste si sbriciolino e si liberino nell’aria.
L’amianto compatto, invece, è meno rischioso per la salute ma, nel momento in cui viene danneggiato, diventa pericoloso come l’amianto friabile.
È importante non effettuare la bonifica dell’amianto fai da te. Anche una minima dispersione nell’ambiente delle particelle può provocare danni irreparabili all’organismo.
La caratterizzazione dei rifiuti risulta necessaria in diversi casi, al fine del rispetto della Normativa ambientale e di una corretta gestione dei rifiuti. Scopriamo quando e ogni quanto è necessario procedere alle analisi chimiche dei rifiuti speciali.
Ovviamente identificare i rifiuti non basta, bisogna farlo correttamente. Ciò anche se non vi è alcun articolo all’interno del D.lgs. 152 del 2006 che sanzioni direttamente l’errata identificazione dei rifiuti. Piuttosto, operare una scelta sbagliata influenza a cascata tutti i successivi aspetti della gestione rifiuti.
Talune conseguenze a cascata di una errata identificazione del rifiuto consistono nella compilazione sbagliata del Registro di carico e scarico, del Formulario di trasporto e l’affidamento in gestione a soggetti non autorizzati. Un rifiuto pericoloso gestito come non pericoloso comporta inoltre una tenuta del deposito temporaneo non in conformità, con il rischio di utilizzare contenitori non sicuri e senza adeguata segnaletica. Tutte queste violazioni sono sanzionabili, talvolta anche penalmente.
La classificazione dei rifiuti
Prima della caratterizzazione vi è la classificazione del rifiuto. Si tratta dell’azione d’identificazione dei rifiuti e nello specifico consiste nell’affibbiare al rifiuto un codice di sei cifre rintracciabile all’interno dell’Elenco Europeo di Rifiuti (EER). Il singolo codice è noto come codice CER o più semplicemente CER (Codice Europeo Rifiuti).
All’interno dell’elenco sono presenti CER di rifiuti non pericolosi assoluti e CER di rifiuti pericolosi assoluti contraddistinti da un asterisco. Sono inoltre presenti anche i cosiddetti codici a specchio, ovvero coppie di codici con le sei cifre identiche ma di cui uno dei due ha anche l’asterisco. Significa che in base alla concentrazione di alcune sostanze contenute un rifiuto può essere pericoloso o meno.
Se si è di fronte a rifiuti con codici a specchio, per determinare se sia o no pericoloso si devono raccogliere tutte le informazioni possibili sulle sostanze che compongono il rifiuto e il processo che l’ha generato.
Per fare questo ci sono le Schede di Sicurezza che contengono le informazioni circa la pericolosità delle sostanze. Ma la pericolosità delle sostanze è diversa dalla pericolosità dei rifiuti quindi talvolta le schede di sicurezza non sono sufficienti. Bisogna considerare che il processo produttivo può modificare le sostanze e che quindi il rifiuto può vedere modificata la propria composizione.
Per indagare allora la pericolosità dei rifiuti c’è la caratterizzazione.
Definizione di caratterizzazione dei rifiuti
La caratterizzazione può essere definita come il procedimento di analisi chimica attraverso la quale il rifiuto viene analizzato, ne viene nel caso appurata la pericolosità e quindi il tipo di pericolosità. Nel caso di rifiuto pericoloso ne devono essere identificate le caratteristiche di pericolo, per fare un esempio se infiammabile o corrosivo, definendo le classi di pericolosità HP.
Per fare in modo che le analisi siano attendibili si deve conoscere dettagliatamente il ciclo produttivo che origina il rifiuto per sapere quali sostanze ricercare.
Importante per la caratterizzazione è la campionatura del rifiuto. Ovvero bisogna effettuare il prelievo di un campione rappresentativo del rifiuto nella sua totalità e cioè che abbia le stesse caratteristiche della massa originaria da cui proviene.
A completamento dev’essere redatta una scheda di caratterizzazione del rifiuto da conservare e presentare a richiesta. All’interno di essa devono essere riportati:
ciclo produttivo nel dettaglio;
sostanze che concorrono a formare il rifiuto nel ciclo produttivo con la raccolta delle Schede di Sicurezza dei vari materiali;
eventuali analisi di classificazione per appurare l’effettiva concentrazione delle sostanze rilevate al punto precedente o escluderne la presenza.
Quando e ogni quanto è necessaria la caratterizzazione dei rifiuti
Quello che però preme sapere è quando è necessario procedere alla caratterizzazione dei rifiuti. Il primo caso è quello sopra riportato, ovvero nel determinare il codice CER a specchio, decidendo se sia o meno pericoloso e quindi se adottare il codice con asterisco o meno. Ciò sarà poi propedeutico all’accettazione del rifiuto presso l’impianto di smaltimento o di recupero.
La caratterizzazione ha lo scopo di fornire informazioni fondamentali agli impianti, come composizione, consistenza, tendenza a produrre percolato, possibilità di trattamento e altri parametri. Tutto ciò al fine di determinarne l’ammissibilità presso gli impianti di smaltimento o recupero.
In alcune circostanze, a causa di particolari esigenze di spazi o specifiche necessità operative aziendali, l'unico modo per gestire il materiale di risulta è quello di accatastarlo in cumuli. il nostro parco macchine ci permette di dare una risposta anche in queste situazioni: buona parte dei nostri autocarri con attrezzatura scarrabile è infatti dotatata di una gru a telaio con polipo in grado di raccogliere i rifiuti direttamente da terra, per poi riversarli in cassoni scarrabili o semirimorchi rendendone così possibile il trasporto.
Per definizione la Raccolta Differenziata è la “Raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero di materia prima”, così come si legge nel Decreto Legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006.
La separazione dei materiali e il loro posizionamento in mastelli o contenitori diversi tra loro permette l’omogeneizzazione dei materiali da conferire alle filiere di recupero che, a loro volta e dopo un processo di selezione e vagliatura, trasformano i rifiuti in materia ‘prima seconda’ dando loro nuova vita.
Il vantaggio è, dunque e in primo luogo, di tipo ambientale: evitare l’utilizzo di materie prime per realizzare nuovi prodotti: ad esempio dalla raccolta differenziata della carta è possibile creare carta riciclata, evitando così l’utilizzo delle materie prime, quali cellulosa, ecc. ecc., necessarie a produrre carta.
Oltre al risparmio di materie prime, la differenziazione dei rifiuti permette di ridurre la quantità di scarti da conferire e smaltire in discariche, inceneritori o termovalorizzatori: gli unici rifiuti, infatti, che non sono processabili e dunque differenziabili, sono quelli indifferenziati. Il secco indifferenziato, anche se previamente trattato, va smaltito nelle discariche: più riusciamo a differenziare, minore sarà la percentuale di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica, aumentando così la vita delle stesse.
Mettiamo a disposizione dei clienti la nostra esperienza e competenza nelle fasi di progettazione e realizzazione di impianti industriali, bonifiche e risanamenti di siti inquinati, ne valutiamo l’impatto ambientale e la sostenibilità tecnica ed economica.
Sulla base dell’esperienza acquisita nello studio, nell’organizzazione e nella gestione dei servizi di raccolta differenziata, progettiamo e realizziamo soluzioni rivolte a soddisfare le esigenze dei comuni e delle società coinvolte nella gestione di questo settore.
Affianchiamo gli enti nella elaborazione di piani per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani; supportiamo i gestori nella progettazione dei servizi di raccolta e nella elaborazione di strategie di sviluppo della raccolta differenziata; supportiamo le amministrazioni pubbliche nella redazione di capitolati per le gare di affidamento dei servizi di raccolta RU.
Quando si parla di noleggio di attrezzature per il cantiere, è opportuno distinguere tra noleggio a freddo e noleggio a caldo.
Si parla di noleggio a freddo quando viene noleggiata la singola attrezzatura ed è il cliente a incaricare un proprio operatore al suo utilizzo, si parla invece di noleggio a caldo quando la formula di noleggio prevede la fornitura dell’attrezzatura con operatore abilitato.
Lo spazzamento stradale viene svolto mediante l’impiego di mezzi, generalmente di tipo aspirante e/o su telaio, in grado di rimuovere i rifiuti dal pavimento stradale svolgendo quindi un’azione depolverizzante ed igienizzante, detto anche spazzamento meccanizzato.
Questo servizio viene svolto nel territorio comunale ove non vi siano ostacoli evidenti per il passaggio di mezzi di grosse dimensioni, nei viali periferici e comunque in tutte quelle strade in cui la viabilità ne consente l’impiego.
Le caratteristiche essenziali di uno spazzamento meccanico sono l’efficacia nella rimozione del rifiuto, anche di natura polverosa e l’efficienza intesa come produttività del lavoro: l’alta velocità di rimozione e il buon rendimento nell’allontanamento dei rifiuti dalla superficie stradale sono i punti a netto favore di questa metodologia.
Le macchine operano secondo un programma di interventi e itinerari determinati e rintracciabili in cartografia numerica. L’equipaggio della macchina è composto da un autista e da uno o due operatori serventi a seconda delle necessità individuate relativamente alla tipologia della strada ed alle condizioni operative. Le frequenze di spazzamento sono definite a seconda delle esigenze ed in ordine alle caratteristiche urbanistiche del territorio e dei flussi pedonali.
Oltre a questo, è previsto anche lo spazzamento manuale, dove l’operatore ecologico è dotato di motocarro, attrezzato con pianale di carico, pala, scopa, pattumiera, sacchi per sostituzioni dei cestini gettacarta, guanti ed indumenti di pertinenza. Nell’esecuzione del servizio di spazzamento, gli addetti ripongono la massima cura di non creare intralci al traffico, di non sollevare polveri e quant’altro possa arrecare inconvenienti agli addetti stessi ed agli utenti.
Lo spazzamento manuale viene effettuato in modo particolare nei centri storici, lungo i marciapiedi e nelle aree inaccessibili alle autospazzatrici, mentre quello meccanizzato viene effettuato con l’impiego di macchine spazzatrici lungo la rete stradale asfaltata. Il servizio si completa, quando richiesto dalle singole Amministrazioni, con lo svuotamento dei cestini stradali.
DANIELE AMBIENTE fornisce a noleggio container scarrabili e presscontainer per il deposito temporaneo dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani (carta, legno, plastica, metalli) resi sfusi dal cliente, nonché cisterne per il deposito degli olii minerali a norma DM 392/96.
Su richiesta del Cliente, la società – con proprio personale dipendente – garantisce inoltre la gestione dell’isola ecologica, in termini di orario di apertura, corretta selezione e destinazione al contenitore dedicato dei rifiuti, mantenimento della pulizia e del decoro, segnalazione alla nostra logistica delle necessità di rimozione dei rifiuti.
Preservare il Futuro avendo cura della Terra, acqua, sassi, verde, luce, calore, aria, risorse a noi affidate e che dovremmo restituire garantendo un ambiente sano alle generazioni future.